Urgenza /ur·gèn·za/ (quella volta in cui me la sono quasi fatta addosso)

Il vocabolario mi dice che la parola “urgenza” è un sostantivo femminile, il significato che più si avvicina alla mia necessità è: Il fatto, la condizione di essere urgente; situazione che richiede interventi immediati e rapidi.

Per la precisione il fatto, o la situazione, che necessitava la mia urgenza era l’andare in bagno alle 4 del mattino, di corsa; molto di corsa.

Ma quella notte non era una notte come le altre, qualcosa di strano stava succedendo.

I fatti che si susseguirono hanno un che di fantastico e onirico, soprattutto onirico come capii poi alla fine.

Apro gli occhi perchè un bisogno impellente mi chiama verso il bagno, devo fare pipi.

Metto i piedi giu dal letto e prendo la mia lampada portatile.

Prima di continuare aggiungo solo che la lampada portatile è utilizzata per non sbattere in giro per casa e per non calpestare il gatto che dorme dove capita.

Comunque riprendo il resoconto; metto i piedi giu dal letto e accendo la luce della lampada portatile. La lampada fa uno sbuffo infastidita, poverina stava dormendo.

Vado verso il bagno e accendo la luce. Sulle pareti le pistrelle fanno la ola accompagnate da un “Olè” alla mia apparizione.

Supero il bidet che mi saluta: “Buongiorno signore”.

Arrivo al gabinetto e sollevo la tavoletta, mi accingo a fare pipi finalmente. Nel mentre il gabinetto sghignazza. Ridi ridi stronzo, io magari lo avrò anche piccolo, ma non mi pare che tu abbia qualcosa che si avvicini anche lontanamente ad un organo di riproduzone.

Il water continua a sghignazzare, le piastrelle trattengono il sospiro e smettono di fare la ola, la lampadina della plafoniera allunga il collo per vedere meglio, gli spazzolini aprono l’antina del mobiletto sopra il lavandino, il lavandino con i tappi nelle orecchie continua a sonnecchiare ronfando pesantemente,  il bidet da di gomito alla lavatrice e la sveglia :”Guarda guarda la sta per fare”.

Sento che tutta la tensione accumulata sta per rompersi e defluire verso il basso, lascio andare e la prima goccia cade al rallentatore. Tutti attorno a me fanno un “ohhhhhh” di stupore, al rallentatore.

La prima goccia non ha ancora toccato l’acqua, tutti attorno a me rallentatorizzano il loro stupore e  mi viene in mente che il bidet mi ha dato del “signore”. Blocco tutto. La goccia tocca la superfìcie dell’acqua. Un “pling” rimbomba per tutto il bagno. Sento un leggero bruciore, la tensione accumulata dovrà aspettare.

“Signore”?????? Bhe forse si, dopotutto tu sei nato dopo di me, avevo 14 anni quando ti abbiamo acquistato nel negozio di sanitari. Mi guardo attorno e mi sorgono alcuni altri dubbi. Tra me e me mi chiedo “sogno o son desto?”.  Tutto attorno a me comincia a ridere e ridere…mi sveglio di colpo, sono ancora a letto. La mia urgenza è ancora fortunatamente li in attesa. Senza accendere la luce corro in bagno e fortunatamente questa volta niente sembra prendere vita.

 

 

 

Lascia un commento