Un suono improvviso
di note stonate.
Ricordi perduti
in un mare d’estate
Archivio mensile:agosto 2016
Un ricordo dal lontanto 1997
Riguardando le mie poesie scritte quando ero adolescente o poco più, ho ritrovato conservato con cura un foglio fotocopiato da una mia professoressa di lettere di seconda superiore. Alcune righe sono sottolineate, mentre al fondo ci sono alcune parole e la sua firma fatte a mano. Una copia del foglio era stata consegnata ad ogni studente della mia classe alla fine del biennio dell’itis che frequentavo.
Tra tutte le parole di angoscie e depressione della mia adolescenza ho trovato parole di speranza ,voglio credere anche di vero affetto, di una professoressa verso i suoi studenti. Il foglio è la fotocopia mal riuscita di un testo preso da un libro di poesie. L’importante per lei non era la “copertina” ma il contenuto.
Al fondo, a chiudere la poesia, una riga scritta a mano nella sua calligrafia precisa e pulita.
Era l’anno scolastico 1996/97 ma quel foglio è ancora con me dopo tutti questi anni, mi ha accompagnato tranqullo e silensioso durante tutta la mia vita; come per molte altre volte, anche oggi sono andato a cercarlo all’intero di una cartellina in cui lo custodisco gelosamente; mi da conforto leggere quelle poche parole, mi strappano un sorriso e una lacrima. Mi ricordano che c’è stato un tempo in cui io non credevo in me, ma che qualcuno credeva in me, che credeva nel mio futuro.
La poesia è di Danilo Dolci.
C’è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo:
forse c’è chi si sente soddisfatto
così guidato.
C’è chi insegna lodando
quanto trova di buono e divertendo:
c’è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato.
C’è pure chi educa, senza nascondere
l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d’essere franco all’altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato.
Auguri per il tuo futuro, con affetto L.C.